Perchè andare dallo psicologo
Il benessere riguarda ogni aspetto del nostro essere nel mondo, cioè tutti gli ambiti della nostra vita: quello fisico, quello psichico e quello sociale, quindi la nostra salute complessiva.
Il nostro benessere psicologico può venire compromesso quando vengono meno o diminuiscono la capacità di fronteggiare le difficoltà e le sofferenze, mantenendo un atteggiamento positivo con noi stessi e con gli altri, e la capacità di considerare i nostri comportamenti come soluzioni adeguate agli eventi della vita con cui ci confrontiamo.
Tali eventi possono essere di varia natura e di diverso livello di gravità. Problemi riguardanti il fisico, difficoltà nelle relazioni interpersonali o preoccupazioni che ci affliggono da un po’ di tempo, costituiscono degli esempi tipici di queste condizioni di rischio.
Tutte queste difficoltà costituiscono altrettante possibili minacce al nostro benessere, sia psicologico che fisico; talvolta riusciamo a trovare le forze per affrontarle da soli e adattarci ad esse, riorganizzando la nostra vita di conseguenza; altre volte la situazione diventa insostenibile o semplicemente abbiamo bisogno di chiarirci meglio le idee.
Consultare uno psicologo significa darsi la possibilità di considerare un momento difficile da un altro punto di vista, scoprendo che anche dal proprio disagio possono emergere un senso ed un messaggio nuovi per la propria vita.
In effetti, a volte non è semplice comprendere autonomamente le ragioni del proprio malessere ed è in questi casi che lo psicologo, attraverso strumenti come l’atteggiamento empatico e la partecipazione al vissuto della persona, aiuta a comprendere e ad utilizzare le proprie risorse al meglio per affrontare e risolvere il proprio disagio.
Grazie alla propria preparazione professionale, lo psicologo può aiutare le persone a individuare e incrementare le proprie potenzialità, attraverso la conoscenza di se stesse e delle proprie risorse. Tale percorso conoscitivo permette di confrontarsi con le difficoltà della vita assumendo un atteggiamento più positivo.
La psicologia, quindi, non si occupa solamente di disagio e di patologia, ma soprattutto di promozione del benessere.
Nonostante questo, esistono almeno 10 motivi che le persone utilizzano per giustificare la loro resistenza ad andare da uno psicologo, alimentati da false credenze, preconcetti, fantasie e dubbi.
Il risultato? Chi ha bisogno di aiuto non lo chiede o aspetta anni prima di rivolgersi ad uno specialista quando ormai il convivere con i propri problemi lo ha portato allo sfinimento, compromettendo in modo significativo diversi ambiti della propria vita.
Sfatiamo insieme i 10 “cattivi” motivi per non andare dallo psicologo….
1 – “Lo psicologo cura i matti”. L’errata convinzione che lo psicologo si occupi soltanto di gravi patologie mentali continua a persistere. Tale convinzione poggia in parte sulla confusione esistente tra psichiatra e psicologo e in parte sulla mancata conoscenza riguardo gli ambiti di intervento psicologico che spaziano dalla promozione della salute, alla scuola, alle aziende ed ovviamente al colloquio con il singolo.
2 – “Costa tanto”. Rivolgersi ad un professionista ha un prezzo, sia che si tratti del dentista, del cardiologo o di uno psicologo. La spesa economica a cui vogliamo sottrarci si traduce direttamente in termini di costo per la nostra serenità e benessere, sebbene questi ultimi siano difficilmente quantificabili. Attualmente la proposta economica è molto differenziata, anche per venire incontro ad esigenze e costi della vita che nel corso degli anni sono cambiati.
3 – “Ci vogliano anni di terapia”… “E’ infinita”. La durata dell’intervento psicologico non può essere definita a priori, a volte possono bastare anche pochi incontri. Tutto dipende dal motivo della consultazione e dalla teoria di riferimento dello psicologo e/o psicoterapeuta. Inoltre non tutti coloro che si rivolgono ad uno psicologo necessitano di un intervento psicoterapeutico, spesso può essere necessario soltanto un ciclo di incontri di sostegno per affrontare un momento particolarmente difficile della vita (lutto, separazione perdita del lavoro….) o che comporta cambiamenti importanti.
4 – “Cosa direbbero gli altri se sapessero che vado dallo psicologo?”. E’ importante sapere che esiste un codice deontologico per disciplinare la professione, secondo il quale lo psicologo ha il dovere di tutelare la privacy dei suoi clienti (segreto professionale).
5 – “A me non serve aiuto. Come sempre ce la faccio da solo”. Spesso il gesto di chiedere aiuto viene considerato un atto di debolezza ma è inevitabile che prima o poi nel corso della vita capiti di aver bisogno dell’altro. Rivolgersi ad un psicologo quando si vive un malessere o si ha un problema è invece un atto di coraggio e di responsabilità verso se stessi.
6 – “Basta prendere dei farmaci”. La terapia farmacologica non può essere considerata un’alternativa. In determinati casi è necessario che questa sia integrata ad un trattamento psicologico in modo da consentire l’elaborazione dei vissuti piuttosto che evitare di parlare dei problemi. Il lavoro di equipe e l’approccio clinico integrato sono valori aggiunti al lavoro psicologico ed hanno come obiettivo il miglioramento della qualità di vita della persona e la riduzione dei tempi dell’ intervento.
7 – “Se vado dallo psicologo ne uscirò cambiato”. Quando si vive un disagio è perché qualcosa nella propria vita non è come dovrebbe essere. Rivolgersi ad uno psicologo per poter stare meglio richiede che si compia un processo di cambiamento, la trasformazione è parte integrante del processo per ritrovare il proprio benessere, ma questo non significa diventare una persona completamente differente, la propria personalità non verrà capovolta come per magia.
8 – “Quali garanzie ho che starò meglio?”. Lo psicologo può solo garantire la propria formazione professionale ed il proprio impegno ad aiutarvi, oltre ad una progettazione condivisa dell’obiettivo terapeutico.
9 – “I panni sporchi si lavano in casa”. Il detto popolare in questo caso non è d’aiuto poiché i problemi è meglio affrontarli con una persona diversa da noi stessi, portatrice di un altro punto di vista e capace di suggerire strategie alternative a quelle che siamo soliti utilizzare.
10 – “Conoscendo le tecniche si può fare da soli”. L’efficacia di un intervento psicologico non è riducibile al solo impiego di tecniche specifiche, ma è legata al loro utilizzo all’interno di una relazione e alla collaborazione nel portare avanti la relazione terapeutica verso gli obiettivi prefissati.