Si può dire che ad oggi siamo tutti un po’ smemorati ognuno per motivi diversi. Si può anche dire che ad oggi purtroppo, ci sono sempre più cose da ricordare, e per questo la nostra memoria tende ad apparire sempre meno performante.
Ma non dobbiamo preoccuparci perchè le piccole lacune sono normali.
Quando, invece, dimenticare le cose può iniziare a rappresentare un problema? A che età? Quando questo può rappresentare i primi sintomi di demenza?
In Italia, le persone con una prima forma di demenza sono circa l’1,5% della popolazione sopra i 65 anni e più del 30% in quella over 80.
Questo non significa che la demenza si manifesti per forza a tutte le persone anziane. Infatti, ci sono tante persone che rimangono lucide fino alla morte.
Dunque, dobbiamo iniziare a fare attenzione a quelli che definiamo come vuoti di memoria.
Vuoti di memoria
La memoria a breve termine, infatti, è la prima facoltà cognitiva degli anziani che viene colpita. Queste perdite di memoria iniziano in maniera abbastanza tranquilla attraverso delle lievi reminiscenze nel quotidiano che pian piano diventano sempre più gravi. Ad esempio, si inizia con il dimenticare le chiavi di casa o di dimenticare di pagare le bollette fino ad arrivare a svolgere le attività più strane.
I primi campanelli d’allarme
Ci sono diversi sintomi che possono rappresentare i primi campanelli d’allarme. Molti di essi spesso vengono scambiati come manifestazioni poco importanti ed è per questo che vengono tralasciate e minimizzate, ecco quali sono:
- piccole amnesie a breve termine
- improvvisi sbalzi di umore
- sporadiche mancanze di giudizio
- difficoltà di concentrazione
- piccoli problemi di logica e di calcolo
- qualche problema nel linguaggio
- difficoltà nell’apprendere nuovi concetti
- ripetizione delle stesse frasi durante una conversazione
- leggera insonnia
- principio di depressione
- mancanza di iniziativa come meccanismo di difesa per mascherare questi deficit
Come possiamo migliorare la quotidianità dei nostri cari che stanno iniziando a mostrare i primi segni di demenza?
Mantenere la mente allenata
Studi recenti hanno dimostrato che la ginnastica mentale tende a ritardare l’invecchiamento della mente e di conseguenza anche la demenza senile.
La stimolazione cognitiva consiste in attività logiche come la scrittura, la lettura, i giochi di carte o da tavolo e le risoluzioni di nuovi quesiti, aiuta a mantenere attiva la mente e a ritardare la patologia.
Questi esercizi sono utili principalmente nella fase iniziale della malattia e aiutano a riempire gli spazi lasciati vuoti dai neuroni persi nell’area del cervello.
Come possiamo aiutare una persona affetta da demenza?
Oltre a fargli svolgere le attività di training del cervello è importante essere sempre gentili, calmi e pacati nei confronti nei loro confronti, in questo modo gli aiutiamo a migliorare la loro vita. Occorre avere molta pazienza, parlare in modo chiaro, semplice e spesso accompagnando i discorsi con gesti d’affetto.
Come possono essere le demenze?
Molte demenze sono definite progressive, questo significa che i suoi sintomi si presentano in modo lento e in un arco di tempo variabile, da mesi ad anni e di conseguenza peggiorano gradualmente.
In altri casi, invece, la demenza si presenta in maniera molto più improvvisa e rapida portando il paziente e degenerare in maniera improvvisa e veloce.
Quindi se notiamo in un nostro caro difficoltà nel ricordare le cose o altri cambiamenti nelle funzioni cognitive, non dobbiamo ignorarli ma dobbiamo subito agire. Come? Recandosi subito da un medico affinché ne determini la causa.
A chi ti puoi affidare per i tuoi cari?
Noi di progetto assistenza mettiamo a vostra disposizione servizi per tutti coloro che mostrano segni di demenza senile e di Alzheimer, fin dal primo stadio della malattia. Nella nostra azienda sono presenti psicologi specializzati in età geriatrica in grado di occuparsi dei vostri cari e della loro malattia. Per maggiori informazioni potete consultare la pagina dedicata oppure contattaci al nostro numero di telefono 3200374417.