Interdizione Torino
La conoscenza ad oggi viene considerata un tesoro inestimabile, per questo motivo diviene fondamentale tenersi informati per prevenire problemi che possono affliggere le categorie più anziane e più deboli della popolazione, le quali necessitano di continue attenzioni e cure ogni giorno. Tra le domande più frequenti che ci vengono rivolte dalle famiglie di cui ci prendiamo cura c’è il funzionamento dell’interdizione.
Cosa vuol dire interdizione
A cosa serve? Come funziona? Quali sono le sue regole?
La prima e più importante cosa da dire è che l’interdizione è un istituto giuridico che ha lo scopo di garantire protezione a tutti coloro che soffrono di gravi infermità mentali, come, ad esempio, l’handicap intellettivo o l’Alzheimer.
Come riconoscere un caso di infermità per cui è opportuno ricorrere all’interdizione?
Molte persone tendono erroneamente ad accostare i termini di malattia mentale e infermità. Infatti, non sempre chi soffre di malattie mentali, con patologie ben delineate, ha problemi di infermità. Si inizia a parlare di infermità solo nel momento in cui si manifesta un’alterazione delle facoltà mentali che scatena come effetto l’incapacità dell’individuo di prendersi cura di sé e rivelare i propri bisogni.
Interdizione giudiziale
Come funziona giuridicamente l’interdizione?
Innanzitutto è importante sottolineare che una persona può essere interdetta soltanto tramite sentenza del Giudice di un tribunale che si pronuncia a seguito di istanza presentata da parte di persone direttamente interessate, persona convivente, familiari fino al quarto grado, affini entro il secondo grado, tutore, curatore o pubblico ministero.
Una volta definita interdetta dal giudice, quella persona può svolgere tutte le azioni quotidiane che mirano a soddisfare i suoi bisogni primari ma non gli è permesso di praticare atti giuridici come il matrimonio o la stesura di un testamento.
Gli atti giudiziari ovvero tutti quegli atti di ordinaria amministrazione e tutti quelli di straordinaria amministrazione sono affidati a un tutore, che potrà essere scelto dallo stesso beneficiario oppure dal giudice che, preferibilmente, effettuerà la scelta all’interno della famiglia del malato. In ogni caso rimane saldo l’obiettivo di garantire alla persona le cure migliori sia tenendo in considerazione l’aspetto del benessere sia gli aspetti economici, amministrativi e legali.
Quanto costa alla famiglia far interdire il proprio caro?
Il prezzo che i familiari devono sostenere al momento della redazione della pratica per infermità mentale, secondo il nostro ordinamento, corrisponde unicamente al pagamento della marca da bollo di 27.00 euro.
E’ possibile revocare lo stato di interdizione?
Per concludere è importante sapere che il processo d’interdizione può essere revocato dal giudice solo nel momento in cui i presupposti iniziali che hanno portato alla sentenza di infermità vengano meno. Questo accade perché la condizione di infermità corrisponde ad una condizione permanente ma non necessariamente continuativa nell’arco della vita.
Questa revoca permetterà al giudice di aprire una procedura differente, che viene definita amministrazione di sostegno del paziente.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni sulla procedura di interdizione puoi visitare il nostro sito al link www.assistenzatorino.it oppure puoi chiamarci ai numeri 0117930904 e 3200374417 per richiedere una consulenza gratuita da parte del nostro avvocato esperto in diritti del malato e del disabile.